Ogni alba ha i suoi dubbi.
(Alda Merini)
Archiviata anche la seconda settimana, ora mi aspettano i primi sette giorni in cui dovrò chiudere quotidianamente tutti e tre gli anelli, per cui urge un piano di azione!
A tal proposito, esattamente come lo scorso lunedì, ieri ho percorso in power walking altri 5,1km bruciando 457cal in un’ora e ventidue minuti. Oggi invece voglio iniziare a fare un’attività differente che mi permetta di rifiatare e diversificare l’allenamento quotidiano con esercizi che non sovraccarichino le gambe, ma che mi tengano comunque attivo.
Ecco spiegato il motivo per cui mi ritrovo al buio alle 6 di mattina a fare yoga sul tappeto del mio salotto!
Si lo so… dev’essere proprio buffo immaginarmi con le gambe incrociate nella posizione del loto, ossia gambe incrociate con i piedi posti sulle cosce opposte, a fare esercizi di respirazione, meditazione e tonificazione muscolare. In effetti ad oggi non è solo difficile immaginarla, ma è veramente impossibile effettuarla, ma anche in questo caso, una asana alla volta ce la faremo!
Come spesso accade, scelgo di affidarmi ad App Store e cercando tra le app specializzate trovo Daily Yoga ed inizio a seguire le istruzioni più vicine al mio livello: Easy yoga for complete beginners, che suona come: “se non dovessi farcela così, forse è meglio che rinunci!”
Ma prima di raccontarvi come sia finita la mia prima sessione, farò un passo indietro.
Come vi ho ormai abituato in queste due settimane, parte fondamentale di ogni allenamento è la scelta della colonna sonora. Cambiando decisamente stile di allenamento, cambiano ovviamente anche le sonorità da abbinare. Per non essere banale e non volendo utilizzare le classiche basi ambient in dotazione sull’app, decido di approfittare di questo nuovo inizio per dedicarmi al mondo delle sperimentazioni strumentali.
Oggi nello specifico decido dì affidarmi a colui che si dice abbia inventato la musica ambient: Brian Peter George St. John le Baptiste de la Salle Eno, meglio conosciuto come Brian Eno o come si definisce lui stesso il non musicista.
Sono tanti gli aneddoti su Eno quasi quante sono le collaborazioni con artisti di fama internazionale, ma non tutti sanno che uno dei suoi brani più diffusi e conosciuti al mondo è il suono di avvio di Windows 95, ovviamente la cosa buffa fu che Brian lo compose usando un Mac, ma questa è un’altra storia…
Le armonie sintetiche e avant-garde di Eno in perfetta alchimia con il pianoforte suonato dal poeta e compositore Harold Budd, si fondono perfettamente con le istruzioni sussurrate del mio coach virtuale ed inizia così il mio primo viaggio alla scoperta di questa misteriosa disciplina.
Inizialmente le posizioni sono molto semplici, ma, man mano che la sessione va avanti, inizio a rendermi conto dell’esistenza di muscoli che non avevo idea di avere ed inizio ad avere dei dubbi che lo yoga faccia al caso mio.
È come se si alternassero movimenti di estensione e stretching ad esercizi di rafforzamento delle principali aree della muscolatura.
In realtà la sensazione, una volta conclusa l’attività è sorprendente: mi sento fisicamente tonificato e al tempo stesso mentalmente rilassato.
Una completa armonia tra il corpo e la mente.
Penso proprio che lo rifarò, anche per riequilibrare gli scompensi dovuti ai carichi di lavoro dei workout e tenere a bada eventuali risentimenti o infortuni muscolari. Tra l’altro il mio Apple Watch segna 49cal con solo 18 minuti, un ottimo inizio mattutino in chiave CloseTheRingsChallenge.
Adesso però devo andare, prima che sorga la prima luce…
Brian Eno – First light – Ambient 2: the plateaux of mirror (1979)
Ho fatto anche io lo stesso!
21 minuti di yoga l’altro giorno…
21 minuti di pura sofferenza!!!
Avevo totalmente sottovalutato yoga!!!
Però poi ti senti benissimo!!!
Un abbraccio!!!
Grandeeeeeeeee!
Io oggi proverò a farlo prima di andare a dormire. Dicono che concilia il sonno!
Ti farò sapere!