Be always like the sea,
than breaking up against cliffs
it finds always the force to try again
(Jim Morrison)
Nessuno ha mai avuto certezza che sia stato veramente Jim Morrison a scrivere questo aforisma, ma è un’immagine che mi ha sempre affascinato e che si sposa pienamente con la mia sfida e con la giornata di oggi .
Il Re Lucertola è conosciuto oltre che per le sue performance carismatiche come frontman dei Doors, per la sua indole trasgressiva ed il rifiuto dell’autorità, simbolo assoluto di un epoca ribelle e controversa come quella del sessantotto.
In pochi però lo conoscono per le sue composizioni poetiche, cariche di immagini simboliche, derivate dalla mitologica classica, sciamanica e tribale.
Vi starete però chiedendo cosa centrino questi versi marittimi con i miei workout solitamente urbani…
In realtà mi trovo dalla mia famiglia a Palmi, una cittadina sospesa tra il mare e i monti che mi ha dato i natali, ormai quaranta anni or sono.
Approfittando del mio viaggio, ho pensato di fare la mia attività di oggi sul lungomare Costa Viola della Tonnara di Palmi.
Il paesaggio è da mozzare il fiato:
Le spiagge deserte sono allungate e appiattite dalle mareggiate invernali. Il cielo è azzurro, ma in lontananza, sopra le Eolie, si possono scorgere nuvole nere cariche di pioggia.
La tempesta è in arrivo, ma al momento tutto tace e ne approfitto per godermi la quiete prima della tempesta, travisando i versi del sommo poeta di Recanati.
Il mare a largo è carico di rabbia, ma a riva si mostra ancora docile e ruffiano nel lambire amorevolmente le coste come a voler avvisare che presto tutto cambierà.
Guardando l’orizzonte si possono distinguere tre differenti sfumature: il blu profondo in lontananza che contrasta il cielo di una tonalità più chiara, il placido verde acqua davanti la costa e l’azzurro sbiancato dalla schiuma delle onde di un mare così risoluto che infrangendosi contro gli scogli, trova ogni volta la forza di riprovarci ancora.
Il mio workout inizia con una delle più belle canzoni strumentali di tutti i tempi: Marooned dei Pink Floyd, perfetta colonna sonora per descrivere questo paesaggio, abbandonato dal frastuono della civiltà.
I lenti assoli di David Gilmour, caratterizzati da note lunghe ed acute, sembrano il canto di un gabbiano, accompagnato dai tappeti distensivi e onirici di Richard Wright che descrivono perfettamente l’alternarsi delle maree.
Inizio a fare jogging sul marciapiedi che costeggia la spiaggia davanti lo scoglio dell’Ulivo, ma la tentazione di andare più vicino al mare è forte e alla fine decido di continuare camminando lungo il bagnasciuga.
So che sarà più dura perché i miei passi affosseranno nella sabbia, ma solo il pensiero di camminare a mezzo metro dal mare, schivando le onde, mi affascina a tal punto che accetto la sfida.
La marea stanotte ha lasciato una scia di pietre in mezzo alla spiaggia, come volesse descrivere un percorso per il mio allenamento, affinché il mio piede affondi meno possibile.
Rispetto ai ricordi estivi non si vede un anima per chilometri, eccezion fatta delle famiglie di pescatori che a ridosso delle loro abitazioni vivono la loro quotidianità.
Le donne rovistano sulla spiaggia ciò che le che le maree le hanno lasciato in dono, in cerca di legna da ardere o di tesori da barattare, mentre gli uomini, accanto alle loro barche, riparano le reti e le lenze, come fossero eroi al termine della battaglia che curano le loro ferite e affilano le loro spade in vista della prossima avventura.
Rispetto ai suoni metropolitani, qui tutto è in armonia: lo scroscio delle onde sugli scogli, il frizzare della schiuma sul bagnasciuga si fondono con il rumore dei miei passi e le note dei Pink Floyd.
I primi chilometri sono in perfetta simbiosi con la natura, finché delle urla non troppo lontane, distraggono il mio passo e mi attirano per un attimo lontano dal mare.
Gli schiamazzi provengono da un gruppo di pescatori che circonda quattro anziani del luogo che si sfidano ad un torneo all’ultimo sangue a briscola. Le due coppie si maledicono in un dialetto talmente stretto, da sembrare una lingua antica e incomprensibile, mentre la folla intorno aizza i partecipanti con urla e gesti di rabbia, come fosse il pubblico di un’antica arena romana.
Il rito sembra consumarsi con così tanta veemenza e accanimento, come se in premio ci fosse la loro stessa vita.
In questo contrasto senza tempo, percorro 5,6km, la maggior parte dei quali sulla spiaggia, bruciando in un’ora e un quarto 440 calorie.
Camminare sulla sabbia è molto più faticoso, ma ne è valsa talmente la pena, che decido di tornare anche lunedì a far visita a questo posto dimenticato.
Pink Floyd – Marooned – The division bell (1994)
Ti hanno gia’ detto che scrivi davvero bene?
Uno stile narrativo scorrevole che cattura il lettore e lo trasporta piacevolmente in un percorso, condiviso idealmente, di suoni, luci, colori, emozioni …
Grazieeeeee! Si vede che a furia di ascoltare da piccolo le tue storie e leggerle ai miei piccoli da grande ho imparato qualcosina dall’artista di casa!❤️