Hung up

Time goes by so slowly

for those who wait

No time to hesitate

Those who run seem to have all the fun

(Madonna)

Anche oggi ho la fortuna di allenarmi in riva al mare e stamattina le condizioni meteo sono decisamente migliori della scorsa volta.

Il cielo è di un azzurro così intenso che sembra ritoccato con un filtro ad alto contrasto e l’acqua è così trasparente che si riescono a distinguere i ciottoli di arenaria e di argilla trasportati dai torrenti e dalle fiumare dalle cime dei monti, dai neri e lucidi frammenti di ossidiana di origine vulcanica provenienti dalle vicine Eolie.

Si parte davanti allo Scoglio dell’Ulivo, la cui bellezza e singolarità basterebbe a rendere unico quel lembo di terra ed il mio allenamento.

Se vi siete meravigliati in passato nel vedere spuntare un filo d’erba dall’asfalto, pensate a quanto possa essere incredibile veder crescere un albero di Ulivo sulla cima di uno scoglio così arido ed esposto alle intemperie e alla violenza del mare.

Il tronco contorto e levigato dal tempo, dal vento, dalla salsedine, dal sole e dalla pioggia, veglia da secoli come un antico e curvo guardiano a protezione di quelle spiagge.

Alle mie spalle la frastagliata costa granitica si estende al di là degli scogli Agghjastru creando innumerevoli ed incantevoli insenature e rendendo questa zona meta prediletta di esploratori subacquei, pronti a sfidare le tante leggende che proteggono i tesori disseminata nei fondali della Costa Viola.

Nel IV secolo a.C. un passeggero illustre a bordo di un imbarcazione greca, ammirando al tramonto questi luoghi disse:

Ogni cosa si tinge

con le diverse tonalità del colore viola,

dando vita ogni sera,

con i suoi spettacolari riflessi,

ad una visione sempre nuova.

Quella sera Platone definì per la prima volta quello che sarebbe diventato il nome di quei 35 chilometri di costa mediterranea dalla bellezza così disarmante.

A seconda dell’orario in cui si volge lo sguardo verso l’orizzonte, la stessa distesa d’acqua può assumere tonalità cromatiche diverse e questo la rende unica in ogni istante, un “piccolo paradiso” come era solito chiamarla lo scrittore Leonida Repaci, il quale amava perdersi e lasciarsi ispirare da quel mare incantato, proprio come succede a me mentre cammino a buon ritmo sul bagnasciuga.

Il mare agisce sulla mente umana come un forte composto psichedelico. La sola vicinanza altera la percezione del tempo e dello spazio, il profumo della salsedine ed il suono delle onde agiscono come un potente analgesico, ma senza alcun effetto collaterale negativo, se non un’incurabile ed irrefrenabile nostalgia non appena la dose svanisce.

Il tempo passa così lentamente in riva al mare che anche una camminata veloce di un’oretta sembra durare delle ore, e nel frattempo la mente vaga senza meta tra i meandri dei pensieri.

Questa breve, ma piacevolissima rimpatria al sud, oltre ad avermi allietato ricongiungendomi con la mia adorata e meravigliosa famiglia, mi ha dato l’opportunità di poter allenarmi in una terra unica.

Sabato infatti, dopo aver replicato in mattinata l’esperienza del workout sulle scale, ho avuto modo di infliggere nuovi stimoli ai miei polpacci arrampicandomi sulle rovine di Pentedattilo, un borgo incantato, arroccato originariamente su una rupe a forma di cinque dita e abitato solo da gatti e da fantasmi.

Domenica invece ho deciso di andare a correre sul lungomare di Reggio Calabria. Ho percorso cinque volte il “chilometro più bello d’Italia”, così come lo definì Gabriele D’Annunzio, bruciando 680 calorie in 45 minuti, ammirando le luci della Sicilia che illuminano l’elegante lungomare Falcomatà.

Sono sicuro che avrò modo di approfondire meglio questi luoghi in un futuro non molto lontano quando tornerò a fare altre attività, ma adesso, tic toc sono le due meno un quarto e sono distrutto.

Ora è il tempo di dormire perché domani si rientra e si riprende il normale corso della vita. Non c’è tempo di esitare anche perché va portata a termine un’altra settimana piena di fatiche e di sacrifici! Scusate se parlo sempre di questo, ma come sapete sono ossessionato!

Madonna – Hung up – Confession on a dance floor (2005)

6 pensieri su “Hung up

  1. Che dire, ci manchi già ❤️
    Ricaricato dai profumi e colori della Calabria continua il tuo grande programma , fatiche e sacrifici ti saranno ricompensati 😘

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