Syncopation

When I’m at the pearly gates

This will be on my videotape,

my videotape.

(Radiohead)

Osservando i dati di questi ultimi giorni, questa settimana di allenamento potrebbe apparire particolarmente deludente, almeno da alcuni punti di vista: incostanza sulle distanze e sulle tempistiche delle camminate fatte, workout misti di running e cycling che non danno valore ai singoli risultati e sopratutto la bilancia che segna esattamente gli stessi numeri della scorsa week.

In realtà, potendo riavvolgere il nastro indietro fino a lunedì scorso e scorrendo con attenzione ogni singola giornata, si trarrebbe la conclusione che questa settimana non può essere considerata fuori tempo, in quanto, adattandosi agli imprevisti, ha acquisito comunque un suo ritmo, seppur sincopato, pur sempre a tempo ed in linea con le aspettative finali.

L’alternanza infatti di workout diversi dal solito e in orari differenti, ha generato un effetto simile a quello che si può osservare, o meglio ascoltare, in molti esempi in campo musicale, in cui lo spostamento dell’accento ritmico dalla battuta dal tempo forte a quella del tempo debole, genera un ritmo atipico che infrange il flusso regolare.

Nel mio caso, oltre ad avere dovuto variare la consueta cadenza programmata, ho dovuto improvvisare alcuni workout sollecitando differenti ed inaspettate zone muscolari solitamente poco interessate, il tutto in intervalli di tempo molto ristretti.

Originariamente i programmi prevedevano la solita routine, anche perché questa domenica avrei dovuto partecipare ad una gara non competitiva in Toscana, un percorso di 15km all’interno della manifestazione Chianti Ultra Trail, in cui avrei potuto mettermi alla prova su un percorso collinare con un dislivello positivo di 550m, per iniziare ad allenare il corpo a ritmi più impegnativi, godendo delle meravigliose bellezze delle terre di Siena.

Sfortunatamente invece ho inaugurato la mia settimana di ferie con uno dei bimbi malati e questo ovviamente ha cambiato ogni mio programma.

Nonostante tutto ho voluto comunque escogitare un piano B, non ritenendo questo evento improvviso un contrattempo così forte, ma piuttosto un’occasione per provare a riadattare e testare la flessibilità del sottoscritto e del programma stesso.

Avendo infatti tempi e disponibilità ridotti per allenarmi, dovendo stare a casa con Andrea, ho cercato di mantenermi comunque attivo improvvisando un approccio diverso ai workout introducendo spesso, nei momenti a disposizione, la bicicletta per dimezzare i tempi e tenermi comunque in esercizio.

La teoria musicale spiega che ci sono delle lievi, ma importanti differenze tra un ritmo sincopato ed un contrattempo, solitamente chiamato controtempo. L’effetto di quest’ultimo infatti è quello di contrastare ritmicamente il fraseggio ordinario, invertendo l’alternarsi delle pause e delle note, mentre nei ritmi sincopati vengono indeboliti quegli accenti che normalmente sarebbero forti, rinforzando quelli che invece dovrebbero essere deboli.

Se in musica questo prevede uno sforzo ed una concentrazione mentale più alta del solito, per allinearsi al giusto flow, nel mio caso, questa settimana di allenamento sincopata, ha avuto come effetto collaterale, una quantità di acido lattico più alta del solito e un po’ più fastidiosa. Motivo per cui dovrò intensificare gli allenamenti di stretching del martedì e giovedì, per distendere meglio la muscolatura e prepararmi ad affrontare le sfide che il mese di Aprile, ormai alle porte, ha in serbo per me.

Un esempio che forse racconta meglio questa mia sensazione è la canzone Videotape dei Radiohead, contenuta alla fine del bellissimo album In Rainbows.

La traccia, una delle preferite tra l’altro dello stesso Thom Yorke, è stata suonata per la prima volta nel 2006 durante un festival. In questa stessa performance live si nota tantissimo lo sforzo mentale richiesto a tutti i componenti della band che hanno dovuto suonare praticamente su due tempi diversi, per accompagnare la melodia sincopata del pianoforte, generando un’illusione musicale di completa aritmia.

Stravolgere così profondamente l’equilibrio del programma è stata una scelta dovuta, ma che ha avuto effetti contrastanti, specialmente sul mio mood.

Riguardo ai risultati sono meno disfattista perché sono sicuro che settimana prossima la bilancia sarà più clemente e annuncerà finalmente il tanto desiderato -10, primo vero traguardo in questo percorso che mi porterà ad Atene.

Quel giorno, quando sarò davanti ai cancelli perlati del Panathenaic Stadium, probabilmente ripenserò anche a questi momenti, ma adesso l’importante è riprendere nuovamente il solito ritmo cadenzato e disciplinato, riavvolgendo e rimettendo in registrazione il videotape

Radiohead – Videotape – In rainbows (2007)

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