Though nothing will drive them away
We can be Heroes, just for one day
(David Bowie)
La settimana successiva alla Maremontana si è conclusa nel migliore dei modi. Sono riuscito a recuperare velocemente le energie investite a Loano e completare tutte e tre le sessioni di power walking, girovagando per NoLo e lungo la Martesana.
Sabato ho anche ripreso il workout sulle scale, interrotto la settimana precedente in virtù del dislivello che avrei dovuto affrontare facendo la Maremontana. In 35 minuti ho fatto 50 piani su e giù, senza particolari difficoltà.
Domenica sono tornato nuovamente sulla Martesana per la consueta corsetta domenicale. Questa volta però ho deciso di arrivare in auto a Vimodrone, correre fino a Gorgonzola e tornare indietro, per un totale di 10km, percorrendo due volte l’intero tratto di naviglio che attraversa Cernusco. La prima porzione ad un ritmo molto blando, il ritorno invece con un pace un po’ più sostenuto, che mi ha permesso di chiudere l’allenamento in un’oretta e mezza e bruciare ben 1272 calorie.
Simbolicamente ho scelto di partire allo stesso orario d’inizio della Maratona di Milano, con l’idea di accompagnare, almeno col pensiero, due miei amici in gara.
A tal proposito oggi vorrei accantonare per un attimo i miei allenamenti, e dedicare questo post proprio a Massi e Ben, che domenica hanno realizzato il loro sogno di correre per la prima volta i 42km per le vie di Milano.
Ma prima di raccontarvi un po’ di più sulla gara in sé, facciamo un passo indietro e conosciamo meglio i nostri eroi.
Entrambi, oltre ad essere dei colleghi di vecchia data, sono diventati nel corso degli anni dei carissimi amici e fedeli compagni di avventura. Insieme al buon Fabster, infatti, abbiamo fondato nel Febbraio del 2017, un gruppo con l’intento di spronarci l’un l’altro, condividendo la nostra passione.
Ma cosa hanno in comune un brianzolo, un bergamasco, un toscano ed un calabrese?
Visti dall’esterno ben poco direi: siamo quattro individui molto diversi tra di noi, per età, esperienza, carattere e soprattutto fisicità ed indole sportiva.
Proprio per questo non è stata tanto la corsa in sé ad unirci, anche perché fino ad allora non mi era mai passato per la testa di mettermi una tuta e le scarpe da ginnastica, se non per stare comodo a casa, ma bensì la quegli ideali e quei valori associati alla corsa e sopratutto al trail.
Le tante challenge ed i vari allenamenti fatti insieme ci hanno unito ancora di più, e ci hanno permesso di migliorarci e di superare i nostri limiti, il tutto accompagnato da tanto divertimento.
L’avventura più bella che abbiamo vissuto insieme, giusto per citarne una, è stata la Tuscany Crossing nel 2018, 103km, divisi in 4 sezioni a staffetta tra i colli e i cipressi della Val d’Orcia. Un ricordo che rimarrà indelebile in ognuno di noi e che prima o poi sarà da rifare.
Quest’anno abbiamo deciso di affrontare sfide personali differenti, che non ci hanno permesso di stare molto insieme, ma che ci consentiranno di migliorarci individualmente.
Presto sono sicuro che vivremo insieme altre avventure eroiche, che sarò felice di raccontarvi e che saranno ancora più emozionanti di quelle trascorse, proprio in virtù delle challenge che ognuno di noi dovrà affrontare quest’anno.
Tornando a Massi e Ben, anche loro quest’anno hanno deciso di mettersi alla prova come me sulla lunga distanza, ma essendo molto più avanti da un punto di vista atletico e non dovendo prima mettersi in forma, hanno giustamente scelto la Maratona di Milano di Aprile.
Ovviamente non ho potuto resistere e, prima di andare a correre, domenica mattina sono andato a salutarli e vivere insieme a loro gli ultimi attimi prima del via.
Ho subito notato una tensione indescrivibile sui volti di entrambi, dovuta all’emozione di poter finalmente gareggiare con tutta quella gente, unita alla preoccupazione di dover correre tutti quei chilometri per la prima volta, nonostante il lungo programma di allenamento fatto fino a quel momento avesse dato loro un’ottima preparazione e un’ottima consapevolezza.
Infatti, come previsto, tutto è andato per il meglio, anche se, ascoltando i loro racconti, mi sono fatto l’idea che non dev’essere stato per nulla facile. In più momenti entrambi hanno pensato di non farcela, ma si sono aggrappati alla loro determinazione e hanno raggiunto quell’obiettivo tanto desiderato.
Per questo motivo la loro esperienza non mi ha abbattuto o spaventato più di tanto, anzi mi ha motivato nel continuare questo programma con maggiore vigore e continuità per farmi trovare pronto all’appuntamento di Novembre ad Atene e poter vivere anch’io queste emozioni.
Mi ha fatto molto riflettere uno dei tanti racconti di Massi che, intorno al 35º chilometro, vittima della stanchezza, ha iniziato a rallentare la sua corsa. In quel momento uno dei coach, selezionati dall’organizzazione, lo ha visto in difficoltà e, affiancatosi a lui lo ha supportato ed incitato per qualche centinaio di metri, aiutandolo a ritrovare il ritmo e sopratutto la concentrazione sui pochi chilometri rimasti. In quel momento di smarrimento ha cercato di focalizzare la sua mente ed i suoi pensieri poco lucidi, sul traguardo e su quello che lo avrebbe aspettato una volta varcata la finish line.
Anche Ben ha avuto qualche chilometro difficile, dovuto ai crampi sopraggiunti dopo metà percorso, ma ha stretto i denti, rallentato il ritmo e portato a termine l’impresa.
Durante uno sforzo così grande, la fatica può offuscare la mente ed innescare dei meccanismi istintivi che cercano in tutti i modi di distoglierti dalla folle idea di continuare.
Sono tanti gli elementi che in quei momenti possono destabilizzarti ed essere un forte deterrente che cerca di demotivarti e spingerti a mollare tutto: stanchezza, crampi, caldo, freddo, fastidi muscolari, piccoli infortuni, disidratazione, o nausea.
Sebbene niente li porterà via, bisogna concentrarsi, sapendo di doversi portare quei disagi ormai fino all’arrivo e cercare di individuare o immaginare dei punti di riferimento visivi che possano distogliere quel pensiero arrendevole, traendo la forza di concludere il percorso.
Il mio di percorso è ancora molto lungo ed impervio, ma spero di poter un giorno far tesoro di quello che mi hanno raccontato e che hanno vissuto i miei amici e portare a termine anch’io la mia missione, insieme ai tanti compagni che avrò modo di conoscere tra Maratona ed Atene. Insieme a loro, condivideremo emozioni e fatiche e se tutto andrà bene la gioia di arrivare in fondo.
Così, come Ben e Massi, potremo essere eroi, anche solo per un giorno…
David Bowie – “Heroes” – “Heroes” (1977)
T.E.A.M.
Tenacious
Energetic
Adventurous
Men
Presto di nuovo insieme! ❤️
❤️