I’ve been waiting for her for so long
Open the sky and let her come down
Here comes the rain
Here she comes again
(The Cult)
Probabilmente sembrerà bizzarro ed in controtendenza con l’opinione generale, ma personalmente adoro correre quando piove. Mi riferisco alle piogge leggere, certamente non gli acquazzoni o i temporali invernali che al contrario possono essere davvero difficoltosi da affrontare.
Ricordo ancora la quantità di pioggia che presi l’anno scorso a Pisa, durante il trail dei Monti Pisani. Veniva giù così tanta acqua dal cielo, che i percorsi tracciati per la gara sembravano il letto di un ruscello.
In salita non si riusciva a tenere gli occhi aperti, se non guardando le punte delle scarpe, mentre in discesa la terra, tramutata in fango, e le pozze d’acqua, la cui profondità ignota celava sorprese inaspettate, assicuravano un’altissima probabilità di scivolare o di cadere.
In quel caso, al contrario di come si potrebbe pensare, non fu saggio scegliere le scarpe in goretex perché, se è vero che mantengono il piede al caldo e isolato dagli schizzi, è vero anche che, immergendo malauguratamente la scarpa in una pozza più profonda del dovuto, l’acqua, penetrando all’altezza delle caviglie, si deposita sul fondo, dove viene trattenuta per i suddetti criteri di impermeabilità, ricreando l’effetto del pesce rosso nell’ampolla e costringendo il sottoscritto a fermarsi più volte per svuotarle a mano.
Alla fine, nonostante le tante difficoltà, tutto andò bene e riuscii a tagliare il traguardo, zuppo, ma indenne e felice.
Fu un trail davvero indimenticabile!
Tutt’altra cosa invece sono le pioggerelle primaverili e autunnali, in cui è facile incappare in questo periodo, che non influenzano molto le performance e la sicurezza della corsa, anzi possono renderla ancora più piacevole e divertente.
Ecco perché appena arriva la pioggia, io ne approfitto per fare qualche allenamento più estremo in modalità pluviale.
Sembrerò esagerato, ma stavolta la stavo aspettando da così tanto tempo che quando ho visto cambiare il tempo giovedì sera ho guardato subito il meteo, sperando che le precipitazioni durassero fino a domenica così da sfruttarle anche durante la corsetta di fine settimana.
Venerdì ho fatto la mia sessione di power walking in centro sotto un ombrello di color bianco e azzurro in sostituzione dei colori del cielo, ingrigito dalle nubi.
Dovendo stare in giro per parecchio tempo e non dovendo avere un ritmo che prevedesse l’utilizzo armonico delle braccia, ho preferito proteggermi dalla pioggia, per non rimanere bagnato troppo a lungo. In effetti alla fine ho girovagato per più di tre ore consecutive in Cordusio e dintorni, percorrendo 10km tra i vicoli della Vecchia Milano.
Sabato in realtà ha accennato ad una schiarita, ma avendo in programma il workout sulle scale, non mi sono impensierito a riguardo ed ho aggiunto altri 50 piani nel mio palmares.
Come volevasi desiderare, invece, domenica è tornato il cielo grigio e prima ancora che io fossi uscito di casa, eccola di nuovo puntuale per accompagnarmi sulla Martesana.
Qualche piccolo accorgimento prima di partire: maglia termica e pantaloncini corti perché non c’è cosa più fastidiosa di correre con la tuta zuppa d’acqua che oltre a raffreddarti i muscoli, ti appesantisce ogni passo, smanicato impermeabile, ma traspirante e cappello con visiera così da lasciare gli occhi asciutti.
Tutto era pronto per godermi la mia corsa sotto la pioggia, per cui, al grido di apri il cielo e lasciala scendere, mi sono fiondato sulla Martesana.
Dopo un paio di minuti che correvo sotto la pioggia, il corpo e la mente hanno iniziato ad abituarsi a quell’umido ticchettio e tutto ad un tratto mi sono dimenticato che stava piovendo e tutto è diventato estremamente naturale e piacevole.
Da un punto di vista puramente visivo, durante un temporale, tutto appare più nitido, come se la pioggia agisse come una lente polarizzante, rendendo ogni dettaglio più definito; la poca luce rimasta viene diffusa attraverso le nuvole, distendendo e rilassando gli occhi e facilitando così la concentrazione sulla pista; la strada a sua volta, lucidata a nuovo dalla pioggia, mostra ogni pericolo ed ogni ostacolo con maggiore risalto e contrasto, di conseguenza il percorso, pur essendo intrinsecamente più rischioso, appare meno insidioso del solito.
Il costante scroscio della pioggia accompagnava ogni mio singolo passo, avvolgendomi in una sorta di bolla acustica perfettamente coibente rispetto ai consueti suoni metropolitani che accompagnano solitamente le mie corse. La progressiva assuefazione a quel rumore bianco così primordiale, trasformava man mano il mio allenamento in una surreale esperienza amniotica, completamente isolata dal frastuono del traffico, come se la città fosse stata improvvisamente avvolta da un assordante silenzio.
Il profumo dell’erba e delle foglie bagnate rendevano l’esperienza ancora più positiva, enfatizzando quella sensazione di natura che ingannava la mia mente e mi faceva dimenticare di stare correndo in città.
Fortunatamente la maggior parte dei “runner della domenica” non conoscono o non comprendono tutti questi benefici e questo fa sì che le piste, solitamente battute da centinaia di atleti, siano deserte ed a disposizione di quei pochi come me che si godono quello che gli altri definiscono brutto tempo.
Ho corso per un’ora e mezza indisturbato per 10km lungo il naviglio, accorgendomi solo alla fine di essere affaticato e fradicio.
La serata si è conclusa con una sessione straordinaria di stretching defaticante dopo una meritata doccia calda.
Rispetto al solito, al termine di un allenamento sotto la pioggia, avverto una sensazione rigenerante, come se la corsa e la pioggia mi avessero purificato da tutto lo stress accumulato in settimana.
Questo indescrivibile senso di decontaminazione e di rinascita unito alla sensazione di benessere dovuta alla produzione di endorfine rilasciate a fine corsa, rendono questo tipo di workout estremamente piacevole e particolarmente energizzante, ecco perché, pur amando la bella stagione, il cielo terso ed il clima mite non vedo l’ora nuovamente che arrivi la pioggia…
Ti capisco benissimo… piace anche a me la sensazione sulla pelle che solo la pioggerellina leggera di questo periodo è in grado di dare…Riesco addirittura a non ascoltare la mia playlist dedicata alla corsa, ma il rumore della pioggia intorno a me 🙂 Gran bel post Fra.
Grazieeeeeee! ❤️
Non e’ cosi’ strano, correre sotto la pioggia leggera piace a molti, me compreso, e dopo un po’ ti dimentichi che stia piovendo. Il TMP 2018 non e’ stata una di queste occasioni (con diversi ritirati per ipotermia) ed il percorso lungo chiuso dopo un certo orario, ma che gusto da impresa epica ha, arrivare in fondo 🙂
PS: Probabilmente non ha molto senso commentare post vecchi, ma percorro il tuo viaggio in ritardo e di tanto in tanto ci sta
Adoro la pioggia!
Certo non quanta ne è caduta durate il TMP! Io feci lo Short Trail, ma ricordo che all’arrivo ero fradicio fino alle ossa!
Senza contare il fango dappertutto!!!
Molto più che epico!
PS: mi fa tantissimo piacere se leggi e se commenti i miei post, anche quelli più vecchi!
Grazieeeeee di cuore!