One step ahead,
one step behind me.
Now you gotta run to get even.
Make future plans,
don’t dream about yesterday, hey.
C’mon turn, turn this thing around.
Right now.
(Van Halen)
Adesso che le prime due settimane si sono concluse, è tempo di fare un veloce resoconto per tirare le somme su questa nuova fase.
In questi quindici giorni ho percorso ben 132km con soltanto 20k di power walking e tutto il resto di corsa. Quasi 70km corsi solo negli ultimi sette giorni, una media di 10k al giorno.
Sto alternando i workout più leggeri alle ripetute per prepararmi al meglio ai long run domenicali che, gradualmente, saranno sempre più impegnativi. Il pace dei singoli workout da seguire è molto easy, ma si corre di continuo. Lo scopo adesso è macinare più chilometri possibili, incrementando di settimana in settimana il carico sulle mie gambe.
Oltre al fatto che dovermi allenare praticamente ogni giorno senza stacchi sia molto stancante, soprattutto perché va incastrato perfettamente affinché non impatti sulla mia famiglia e sulle nostre vacanze in Calabria, le uniche vere difficoltà incontrate finora sono state il caldo e i dislivelli.
Il caldo ha accompagnato ogni singolo workout, rendendo estenuante anche il percorso più semplice in programma.
Ho provato ad anticipare alcuni allenamenti all’alba, anche per dedicare il resto della giornata alla mia adorata famiglia, ma l’afa ha comunque messo a dura prova la mia resistenza anche a quell’ora.
Sono pochi, e soprattutto poco estesi, i sentieri ombreggiati in piano in questa zona e quindi è molto difficile allenarsi protetti dai raggi del sole e senza dislivelli.
Seppur dotato di cappello, occhiali da sole ed integratori salinici, il sol leone non perdona e si sta dimostrando essere l’ostacolo più difficile in questo momento.
Riguardo proprio ai dislivelli, non sono tanto le salite il problema, certo sono un carico in più, ma le faccio molto volentieri, il vero problema sono le discese, perché sollecitano parecchio le articolazioni e mettono a dura prova le dita dei piedi che, sbattendo con più frequenza con la punta della scarpa, rischiano di subire dei piccoli traumi, che potrebbero in qualche modo complicare il proseguo del programma.
Vivendo in una zona ricca di saliscendi è praticamente impossibile percorrere lunghe distanze senza incorrere in questo inconveniente. L’unica soluzione è scendere a livello del mare, percorrendo in lungo ed in largo i litorali che delineano le nostre coste.
Il più pratico per vicinanza è il lungomare che va dallo Scoglio dell’Ulivo alle spiagge del Due Pini. Quasi 5km di riviera che ospitano i lidi più belli della piana intervallati dalle affollatissime spiagge libere.
Neanche a farlo apposta, i confini di questa fascia costiera sono segnati simbolicamente da due alberi devoti al mediterraneo, l’Ulivo ed il Pino, molto diffusi in tutta la Costa Viola, ma che per motivi diversi identificano questo specifico tratto di mare.
La Luvareddhra, o meglio nota come Ulivarella delimita i confini a sud della Tonnara di Palmi ed è parte di un trittico di scogli, detti Agghjastri (Oleastri), che formano una meravigliosa conca naturale che protegge le rive dalle mareggiate ed incastona all’orizzonte lo Stretto di Sicilia.
La particolarità che rende unico questo scoglio è che in cima sorge appunto un albero di ulivo secolare, che affonda le radici nella dura roccia. Un miracolo della natura che ha resistito per centinaia di anni alle intemperie, prima di lasciare il testimone ad un virgulto più giovane, che cresce tra le sue fronde curve e avvizzite.
Il Due Pini invece era un camping dislocato al confine settentrionale della città di Palmi, come ultimo baluardo turistico del litorale. Il campeggio, ormai in disuso da anni, prendeva il nome dai pini marittimi sparsi a macchia d’olio in questa zona e ormai chini dal vento in un rispettoso segno reverenziale nei confronti del Mare Nostrum.
Da giovani, eravamo soliti scegliere le spiagge lunghe e sabbiose di quest’area per trascorrere la notte di San Lorenzo ad Agosto. Riscaldati e illuminati dai falò e dal chiaro di luna, a testa in sù, speravamo di poter esprimere un desiderio, alla vista di una stella cadente, tra un bagno al buio e una canzone strimpellata con la chitarra.
Adesso invece sono lande desolate, anche ad Agosto. Lontane dalla movida dei lidi, vengono visitate per lo più da pescatori occasionali e appassionati di animali che sfruttano questa tranquillità per far scorrazzare i loro fedeli amici a quattro zampe o per solcare al galoppo quelle spiagge deserte. In poche parole il territorio perfetto per i miei allenamenti.
Il tratto di strada complessivo che sfrutto avanti e indietro come pista è abbastanza variegato: parte costeggiando la spiaggia della Tonnara tra i marciapiedi e le strade affollate dai bagnanti per poi percorrere un tratto su un terreno misto di sabbia e roccia che accompagna le spiagge di Pietrenere verso la foce del Petrace, la fiumara che separa Palmi da Gioia Tauro. L’ultimo pezzo è l’unico alberato e ombreggiato di tutto il percorso e si insinua tra i campeggi, i maneggi e le residenze degli abitanti di Scinà.
Solamente durante il primo chilometro si corre in una sorta di pista quasi dedicata, mentre gran parte del percorso è un continuo saliscendi dai marciapiedi o in equilibrio sul bordo della carreggiata, dove le auto spesso sostano in cerca di un parcheggio o si accostano per trattare l’acquisto del pesce fresco appena pescato e venduto sulla strada dalle tunnarote in una versione autoctona del drive-in.
Questo è l’unico dazio da pagare durante gli allenamenti, al contempo il panorama continuo e ravvicinato sulla Costa Viola mette a tacere ogni eventuale rumorio su questi workout praticamente urbani, nonostante siano a due passi dalla natura incontrastata del mediterraneo.
Appena completerò questo mio progetto, mi dedicherò nuovamente al trail, disciplina di cui mi sono innamorato e che si sposa al meglio con la mia passione per la natura. A quel punto, quando tornerò nelle mie terre natali, sarà più facile scegliere tra i tanti sentieri che si intersecano in questa zona e che ne esaltano le peculiari bellezze naturali e che in passato mi hanno regalato soddisfazioni ben più profonde del ruvido e infuocato asfalto.
Ma adesso non è il momento per fare piani futuri, né tanto meno per sognare il passato. Adesso è il momento di essere concentrati su ogni singolo passo da compiere: un passo indietro solo per ricordarmi da dove arrivo e prendere la rincorsa per fare un passo in avanti ancora più in là, sapendo cosa c’è che mi aspetta.
Questa settimana dovrò allenarmi ancora più duramente così da poter correre domenica i 21k che segnano la distanza di una mezza maratona, distanza che in vita mia non ho ancora mai superato, se non alternando running e hiking nei trail, e per questo motivo segnerà un milestone estremamente importante.
Adesso in tutti i sensi dovrò correre per restare al passo, tenere duro e non mollare. Saranno settimane molto intense, ma sarà importante mantenere la stessa concentrazione e la stessa determinazione avuta fino ad ora.
Anche durante la Maratona, probabilmente, vivrò una situazione simile, quando dovrò superare gli ultimi chilometri prima del rush finale. Dovrò fare affidamento a tutte le energie rimaste e ricordare a me stesso che non devo arrendermi, non posso,non voglio e non devo mollare proprio adesso…
Van Halen – Right now – For Unlawful Carnal Knowledge (1991)